Survivors

Immagini e storie di sopravvivenza
  • Mi chiamo Anna e sono una delle due sorelle maggiori di Carlo.

    Il 21 aprile 2013, all’età di 40 anni, mio fratello si è tolto la vita con un mix fatale di farmaci. Carlo era circondato da tante persone che lo amavano, amici e parenti... Ciascuna di noi oggi sopravvive chiedendosi COME avremmo potuto salvarlo...

  • BAMBOLOTTI

    Dopo la sua morte, nel doloroso compito di svuotare la sua casa, ho trovato nel cassetto del suo comodino i due piccoli bambolotti con cui giocavamo da bambini. Carlo giocava con quello verde, senza cappello, io con quello viola... Quante storie inventate tra noi... Li aveva conservati entrambi per tutti questi anni, si era preoccupato anche del mio bambolotto che io avevo in un certo senso “abbandonato”... E adesso torno ad immaginare un dialogo tra di loro, come quando giocavamo da bambini: “Resta qui con me, Carlo, ti tengo per mano, non ti lascio andar via, sei il mio fratellino più piccolo”. Ma lui risponde sempre con la stessa frase, quella che ha lasciato scritta nella lettera a noi familiari: “Non giudicatemi, non è debolezza o coraggio... è solo consapevolezza di non saper dare nulla di più grande, di non saper trovare un senso più grande a questa vita rispetto a quello che ho vissuto. Rispetto a quello che avevo scelto, rispetto a quello che avrei vissuto magari in futuro... Perdonatemi, ho solo smesso di portare dentro la tristezza e il dolore per ciò che ho perso... Vi amo”

    “Perdonami tu per non essere stata in grado di aiutarti... So che mi sei sempre accanto, come lo saranno per sempre i nostri bambolotti in questa foto”.

  • Il giorno del battesimo di mio figlio.

    La foto insieme ci ritrae il giorno del battesimo di mio figlio, Carlo gli ha fatto da padrino... e penso che ora continui a proteggerlo ancor più di quanto non potesse fare in vita.

  • Ti tengo per mano, non ti lascio andar via

    “Perdonami per non essere stata in grado di aiutarti.”

  • Chi sono i survivors?

    Sono coloro che hanno perso una persona cara, un parente o un amico a causa di un gesto suicida. Dove c’è un suicidio c’è un survivor, anzi, secondo Shneidman (1972) per ogni suicidio ci sono più o meno 6 o 10 survivors che hanno sperimentato un evento traumatico di enorme portata. I survivors sono candidati ad uno stress che avrà pesanti conseguenze sul funzionamento individuale, relazionale, sociale e lavorativo.

    Ogni anno sono più di 800 mila le persone che muoiono a causa del suicidio, in media si registra una morte ogni 40 secondi. Il fenomeno riguarda in particolare i giovani: il suicidio è la seconda causa di morte tra i 15 e i 29 anni.

    Siaga | Giovanna | Evelina | Anna | Rina | Andrea

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