• Mi ricordo di Ale nel giardino della nostra casa nella campagna toscana. in costume su una sdraio a catturare il sole. Faceva di tutto per far credere allo stereotipo della ’bionda senz’anima’, ma poi d’improvviso serissima tirava fuori la sua profondità in una battuta, lasciando a bocca aperta chi non la conosceva. Ale, volevi far credere di non saper fare niente e poi d’improvviso tiravi fuori una meravigliosa pasta pomodorini freschi e pesto che a volte in tuo onore ancora faccio. E ti penso.
Daniela
• Mi ricordo le chiacchierate in showroom mentre sceglievi i gioielli che ti stavano immensamente bene, sempre così gentile e sorridente..Eri proprio un sole!
Francesca
• Mi ricordo che in casa non abbiamo mai avuto né il presepe né l’albero di Natale. E in 25 anni non ci siamo mai posti il problema.
Nanni
• Mi ricordo delle vendemmie insieme, cantavamo e parlavamo tra i filari, e i contadini guardandoti non credevamo ai loro occhi...
Elena
• Mi ricordo di Alassio, qualche anno fa. Cena a un ristorante sulla spiaggia. Pochi amici intimi e scenario incantevole. Parlavi di tutto con passione e ironia, sensibilita’ e intuito. Mai banale. E ricordo le tue parole commosse quando si ricordavano il talento e la fragilita’ di Amy Winehouse, interprete tanto grande quanto sfortunata. Nei tuoi occhi c’era autentica compassione per quell’anima tormentata. La compassione dei poeti.
Mario
• Mi ricordo quando mia figlia di 8 anni, guardando Alessandra con occhi stellati le disse:"Sei la più bella che ho mai visto. Io non sarò mai bella così ". Ale smise di chiacchierare con noi e spostò tutta la sua attenzione su Chiara, creando una sorta di bolla che includeva solo loro due. Confabularono per qualche istante, poi Ale mi chiese:"Posso portarmi via Chiara una mezz’ora?". Quando tornarono, Chiara brillava di luce propria . "Ma che ti è successo?" "Ale mi ha detto tutti i trucchi per essere bella. Ma dice che per prima cosa se non sono bella dentro non potrò mai essere bella fuori. E mi ha detto che dentro io sono bellissima. E per questo sono già bella come una principessa anche fuori." Questo era Alessandra: una fata bellissima, che sapeva davvero fare magie.
Alessandra Casella
• Mi ricordo che Alessandra osava l’inosabile. Aveva un senso così profondo della giustizia che non aveva avuto timore ad affrontare anche un orrido mostro mitologico: il bagnino di Alassio, il nemico di salvataggio.
Violando una ferrea regola non scritta, Alessandra si era allontanata dal proprio stabilimento balneare e, temerariamente, si era portata addirittura ai confini con Laigueglia. Per rispondere ad un messaggino sul cellulare si era azzardata a sedersi sulla battigia, suscitando le sentite rimostranze del bagnino che l’aveva poi fatta sloggiare. Ne seguì una polemica sui giornali, che per un po’ fece sognare il sottomesso popolo dei bagnanti. Aveva partecipato al Drive In, non aveva proprio paura di nulla.
Antonio Ricci
• Mi ricordo il primo giorno che arrivasti nella casa di via Barberini. Era il 1988: bellissima, slanciata, sorridente e felice di questa nuova vita a Roma. E curiosa del nostro cammino di nuove amiche insieme.
Daniela
• Mi ricordo che comparve all’improvviso davanti alla scrivania di una collega. "Ti ho portato un piccolo regalo", disse. Era uno slip rosso fuoco. Mi fu simpatica da subito
Andrea
• Mi ricordo quando abbiamo organizzato insieme "Una festa d’estate da Leonardo: una cena per il dono" . Era il 23 luglio 2015. Alessandra, che conoscevo da quando eravamo ragazze, mi ha sempre colpito per ill suo grande bisogno di donare.
Gianna
• Mi ricordo una domenica di mare a all’ora di pranzo. Nanni e Vito si preparavano per andare al ristorante, ma Ale ha tirato fuori un piccolo picnic per noi due. Uova bollite e macedonia. “Cara cucciolotta ho organizzato tutto e mi prendo cura di te. Siamo all’inizio dell’estate e qualche piccolo sacrificio bisogna farlo per tenere botta!”
Cristina
• Mi ricordo un pomeriggio romano, chiacchiere sul divano a casa di Alessandra e Nanni. «Sai qual è la verità? Arrivare a 60 anni è una grande fregatura!»
Paolo
• Mi ricordo i nostri ferragosto al fiume Esteròn. Dopo il bagno risalivamo fino alla trattoria dei nostri amici che avevano preparato i ravioli.
Giusi
• Mi ricordo di me e Alessandra sulle scale mobili alla Rinascente. Un tizio rimane talmente abbagliato che è andato a sbattere contro un muretto... E Alessandra non si è accorta di nulla.
Franca
• Mi ricordo quando mi disse: “Sono felice per te e per il tuo compagno. Non fartelo scappare è un ragazzo dolcissimo. Siete una bella coppia. Bravi!”
Damiano
• Mi ricordo che quando t'incontravo / mi sorridevano gli occhi / che poi è un modo per dire / che la mente riluceva / nella bellezza del tuo stare / nel mondo come un richiamo / o una probità irriducibile / - e questa brillare, di riflesso, / forse ti feriva o non so cosa. // Così lasciasti credere ai felici pochi / che l'eterno non ha soglia / e che infera non è stata / la porta che hai attraversata. Questo mi ricordo. Questo.
Enzo Di Mauro
• Mi ricordo una sua mail che si chiudeva così: «Oggi la casa di Alassio è inondata di sole. Dovete venire a trovarci, prima o poi».
Eliana
• Mi ricordo il Premio Bancarella, Pontremoli 2003. Ilaria ed io tra il pubblico contavamo su un foglietto i voti di Alessandra e degli altri partecipanti. Lei dal palco ci guardava incredula e noi le facevamo segno che era fatta.
Ennio
• Mi ricordo che a lei piaceva parlare a me ascoltare, a lei piaceva fare regali a me riceverli, a tutte e due piaceva mettere in fila e inventare parole, come tachipsichico, coniglietto, pastorella. E naturalmente, amica di salvataggio.
Anna
• Mi ricordo quando, a San Fruttuoso, Alessandra mi ha ancorato alla spalla il suo zainetto: “Guarda come sta bene con il tuo abitino!”
Sarah
• Mi ricordo che aspettavo una certa Alessandra che aveva bisogno di abiti per il mercatino di Don Mazzi.
Apro la porta e mi trovo di fronte una bonazza su tacco 12; "Ma che c'entro io con questa?", ho pensato. Otto minuti dopo, attorno al tavolo, eravamo già amiche.
Pamela
• Mi ricordo il telefono che squilla: "Cucciolotti, siete a casa?" "No, siamo ancora al mare." "Peccato! perché siamo dalle vostre parti
e pensavamo di andare a cena insieme. Abbiamo passato una giornata con gente noiosa e volevamo rimediare con amici divertenti."
Giorgio